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Fonte: International Alert |
Se c'è un mese in cui si sente pronunciare di più la parola AMORE, questo è proprio il mese di febbraio.
Il giorno dedicato a San Valentino sarà forse una festa imposta dal consumismo per l'allegria dei commercianti ma è bello vedere come le vetrine del centro si riempiono di cuori e le tantissime immagini a tema amore affollano il web.
Purtroppo non tutti potranno organizzare gite fuoriporta per celebrare la giornata dell'amore, dato che quest'anno il 14 febbraio cade di lunedì, ahimé giorno scolastico e lavorativo. Nè tantomeno recarsi in Iran o in Arabia Saudita pensando di festeggiare in qualche localino a lume di candela perchè in questi luoghi la celebrazione è stata abolita in quanto ritenuta una festività estranea ai valori della loro cultura.
E se comprassimo un mazzo di rose?
Lo sapevate che la maggior parte delle rose vendute in Italia sono d’importazione?
E’ molto probabile che quei coloratissimi mazzi che vedete dai fiorai provengano da Naivasha, in Kenya, a 150 km a nord di Nairobi. Qui sorge il lago Naivasha che garantisce l’approvvigionamento dell’acqua per le serre. Per raccontarvela in breve: il clima caldo, le risorse ambientali favorevoli, l’acqua del lago con cui poter irrigare le piante e la manodopera a costi bassissimi hanno favorito la produzione intensiva di rose. Morale: se una volta il lago era un paradiso di flora e fauna, ora si sta lentamente prosciugando, ma questo è il minore dei problemi. Fertilizzanti e pesticidi vengono erogati durante gli orari di lavoro, i lavoratori (soprattutto donne) si ammalano e per le cure non ricevono nessun contributo.
E’ molto probabile che quei coloratissimi mazzi che vedete dai fiorai provengano da Naivasha, in Kenya, a 150 km a nord di Nairobi. Qui sorge il lago Naivasha che garantisce l’approvvigionamento dell’acqua per le serre. Per raccontarvela in breve: il clima caldo, le risorse ambientali favorevoli, l’acqua del lago con cui poter irrigare le piante e la manodopera a costi bassissimi hanno favorito la produzione intensiva di rose. Morale: se una volta il lago era un paradiso di flora e fauna, ora si sta lentamente prosciugando, ma questo è il minore dei problemi. Fertilizzanti e pesticidi vengono erogati durante gli orari di lavoro, i lavoratori (soprattutto donne) si ammalano e per le cure non ricevono nessun contributo.
Senza parlare del misero salario... ma questa è un’altra triste storia.
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